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Via Gizzi, 1 - 03030 Fontechiari (FR)

Nel marzo del 2023 L’Associazione Pro Loco di Fontechiari APS, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Fontechiari ed il contributo fattivo ed economico dei concittadini, ha effettuato i lavori di ristrutturazione del sito “Ospitale” sito lungo Viale Regina Margherita.

L’ospitale era un luogo di ritrovo per i viandati che giunti presso il borgo in tarda ora o di mattina presto, trovando le porte chiuse, cercavano un luogo dove fermarsi e aspettare di poter accedere. Sulla parete esterna dell’ospitale troviamo uno spazio comune dove sono presenti, una statua votiva della madonna con bambino e l’affresco di  un crocifisso restaurato sempre nel 2023 dall’artista Simone Gabriele con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

Prima e dopo il restauro.

La statua della madonna col bambino

La statua della Madonnina col Bambino, donata dalla figlia spirituale di Padre Pio prof.ssa Francesca Mitrani, in occasione del pellegrinaggio della Madonna di Fatima il 28 giugno 1978 e posizionata in quel luogo  da Alberto Muscedere, insieme all’ora Parroco Don Francesco Del Bove.

Le immagini del restauro

IL CROCIFISSO DELLA “SALITA DEL CAVALIERE”

Il dipinto, è posizionato all’ingresso del centro storico di Fontechiari, in continuità di quella che è tradizionalmente è indicata come  la salita del cavaliere

La  tradizione vuole che fosse realizzato all’epoca della inaugurazione del Crocifisso ligneo presente nella chiesa di Santa Maria che è stato approssimativamente  datato agli inizi del ‘700.  Si racconta che mentre in processione veniva trasportato alla chiesa Madre per la benedizione,  una intensa grandinata interruppe l’evento: La cosa fu presa come un segno del cielo per cui si decise di realizzare l’opera all’altezza in cui fu interrotta la processione.

Si tratta di un affresco  di ottima fattura, che  nella posizione dei piedi e del panneggio rispetta i canoni dell’iconografia del 700. Il realismo è presente nelle proporzioni armoniche del Cristo  e nel rispetto della anatomia.  Le masse muscolari appaiono nella loro forma grazie a  un gioco di chiaroscuri e di luce ombra che è tipico dei dipinti di scuola del cavalier d’Arpino.  Non dimentichiamo che fu maestro del Caravaggio il quale  portò  l’effetto luce ai massimi livelli.  Il volto appare un misto tra sofferenza e rigor mortis mentre l’intera figura sembra emergere dallo sfondo con una plasticità  che solo una mano di buona scuola riesce a realizzare.

A sinistra di chi guarda la figura in ginocchio rappresenta il centurione romano Longino che con la lancia penetrò il costato del crocifisso: L’espressione del volto senza elmo e deposte scudo e lancia, tradisce con maestria l’espressione del pentimento di cui ci parlano i vangeli. A destra Giuseppe di Arimatea che con la mano raccoglie il sangue che fluisce dalla ferita del costato. Secondo la tradizione il sangue fu conservato  nel calice dell’ultima cena e dette origine alla copiosa letteratura fiorita  attorno alle leggenda  del Santo Graal.

L’epoca di realizzazione sembra  il diciassettesimo secolo per cui l’attribuzione al Cavalier D’Arpino  che la tradizione popolare non è sostenibile.  C’è  però da dire che il Cavaliere era sostanzialmente un impresario,   la sua attività produttiva nelle nostre zone fu enorme proprio  grazie agli  allievi della sua scuola che spesso partecipavano in gruppo alle opere di dimensione più grande e sopravvissero alla morte del maestro  procastinandone stile e tecnica pittorica . Qui la mano è unica, per cui ipotizziamo che questo dipinto anche se non  al genio del maestro possa  essere tranquillamente attribuito ad un  allievo della sua scuola.

di Domenico Donato Marsella

Simone Gabriele

Simone Gabriele è uno stimato e rinomato professionista del settore del restauro artistico e architettonico nonché quotato artista dell’associazione di promozione delle Arti “Tota Pulchra”. L’artista è stato voluto fortemente da Mons. Jean Marie Gervais, presidente della medesima associazione che, da qualche anno, battendosi in favore della precaria condizione degli artisti in una società malata che sta correndo a vele spiegate verso lo sfrenato progressismo sta cercando, attraverso l’arte dello “scarto” di cui parla Papa Francesco, di recuperare la vera e profonda condizione dell’artista e il suo ruolo di promotore della bellezza nella società e nel creato.

Tanti sono i riconoscimenti professionali maturati da Simone Gabriele nel corso della sua ricca e feconda attività di restauratore: su tutti quello che egli ha ricevuto, in qualità di artista, direttamente dalle mani di Mons. Jean Marie Gervais il 6 dicembre 2018 in occasione dell’evento “Tota Pulchra es Maria” nello storico Palazzo della Cancelleria Apostolica. Sempre in occasione della premiazione, grazie alla vicinanza e al sostegno manifestato in più occasioni nei confronti dei progetti dell’associazione, è stato nominato responsabile “Tota Pulchra” per il basso Lazio.

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